Nasco il 21 agosto del 1978, due settimane dopo il termine, da papà Renzo e mamma Maria Clemens.
Agricoltore per natura, ancora in culla, senza bisogno di orientamento scolastico, scelgo agraria.
Ne vado fiero, ancora oggi.
In seguito al diploma, conseguito nell’anno scolastico 96/97, inaspettatamente sperimento un senso di smarrimento, di disagio, perdo la mia base sicura e non ho un progetto, se non suonare la batteria in un gruppo rock, con tre amici.
Suonare è esperienza curativa in adolescenza, ricordi memorabili.
Ne 1999, dopo un anno e mezzo di fallimenti universitari, ci pensa la vita a donarmi un’occasione d’oro.
La colgo.
Servizio civile obbligatorio, mi tocca partire per un lungo viaggio.
La meta?
Caselle Landi, il mio comune di residenza.
Svolgo mansioni nell’ambito dei servizi sociali.
In una fase esistenziale in cui ho bisogno di conoscermi e riacquisire fiducia in me, l’incontro con bambini ed anziani, nonostante un look trasgressivo, non particolarmente amato dai genitori, mi restituisce la percezione di avere qualità umane.
Mi impegno in ciò che faccio, mi viene spontaneo, la mattina mi sveglio motivato.
Si scioglie l’ingorgo e la vita riparte, è già ripartita.
Nel 2003 discuto la mia tesi di Educatore Professionale, dal titolo “ritmi di crescita”.
Il 110 e lode è più di un voto, rappresenta per me il ritrovato e consolidato “senso di possibilità”.
Quel triennio è più di un piano studi, è crescita personale.
Dal 2004, grazie all’importante incontro con Marco Maggi, scopro di poter lavorare come educatore libero professionista, conosco la dimensione del fare formazione a scuola, interiorizzando l’educazione socio-affettiva come strumento di promozione di benessere.
Mi piace, funziono, si rende così inevitabile dedicarmi a tempo pieno a progetti di promozione di buona salute e prevenzione del disagio giovanile.
Nel 2005 intraprendo un triennio di counselling, presso l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona, a Verona, che chiudo in lacrime nel 2008, assieme ai miei docenti, ai miei compagni di viaggio.
Lacrime di bene e gratitudine alla vita per un percorso potente e generoso.
Nell’estate dello stesso anno conosco Roberto Gilardi, che diviene più di un maestro, “il mio maestro”.
Divento formatore autorizzato di percorsi da lui ideati, quali: “Genitori in Regola”; “Insegnanti in Regola”; “Progetto Persona”; “Ho un sogno per mio figlio”; “The Difference” – Organizzazioni ed Aziende in Buona Salute.
Entro a far parte di Kaloi, piattaforma nazionale di professionisti fondata da Roberto, oggi associazione, di cui sono membro e formatore.
Per quasi un decennio frequento costantemente quella sala di San Vito al Tagliamento, in Friuli.
Una fonte, una palestra, un ristoro.
Un modo di imparare leggero e profondo.
Incontri, amicizie, risate, poi, quasi di nascosto, silenzioso, molto apprendimento.
Assorbo contenuti, ma soprattutto respiro competenze, sentimenti, valori della formazione.
Contemporaneamente lavoro e lavoro tanto, in diverse realtà, muovendomi tra progettazione, consulenza educativa, formazione, counselling, coordinamento.
Dal 2018 si apre la supervisone pedagogica per educatori.
Nel frattempo, dopo nove anni di assenza dal palcoscenico, nel 2013, riprendo la attività musicale live.
L’organizzazione di vita non è semplice, ma la batteria, come la natura, riprende il suo spazio.
La passione è passione, questa mia parte selvaggia e sudata deve manifestarsi.
Terapeutica in adolescenza, oggi rappresenta: espressività, creatività, amicizia, svago, motivazione, appartenenza ad un gruppo di lavoro, impegno e poi emozioni intense, occasioni di scoperta di mondi, luoghi e realtà sociali di cui, evidentemente, senza musica, la mia autobiografia sarebbe orfana.
Suono da 26 anni con Marcello, unico matrimonio per ora, nonostante la presenza di Lei, misteriosa e speciale, dal 2015.
Continuo a coltivare l’orto assieme al papà, oltre alla convivialità a tavola, in amicizia, amo la bicicletta e passeggiare sull’argine del Po, il mio pensatoio preferito.